- lucisano domenico
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PIANI DI INCENTIVAZIONE ...OVVEROSIA COME ACQUISIRE SERVIZI AD ALTO VALORE AGGIUNTO A COSTO IRRISORIO
Sab Dic 22, 2018 9:51 pm
"Nulla die sine linea" si prefissava l'antico pittore greco Apelle e tale adagio vogliamo assumerlo anche per il nostro forum e quindi anche oggi dedicheremo a Tim la pena quotidiana, commentando uno dei punti nevralgici del suo contratto.
PIANI DI INCENTIVAZIONE AI SENSI DELL’ART. 15.9 DEL CONTRATTO
Essi, previsti in contratto come “straordinari”, nel senso che dovevano costituire,nell’immaginario dell’affiliato, una sorta di surplus, rispetto ai compensi ordinari, si sono rivelati poi l’unica effettiva (ma improbabile nella realtà) fonte di guadagno.
E ciò, poiché i compensi ordinari (vedi scheda compensi) per la maggior parte dei più usuali servizi di telefonia mobile (come tutti sapete) si adeguano a € 0,0
E qui, con la messa a punto del meccanismo che andiamo a commentare, i prodi e sapienti prestigiatori della più grande compagnia di telecomunicazioni del Paese hanno dato fondo a tutta la loro fantasia per organizzare un gioco perverso dove i più non guadagnano nulla, ma tutti coloro che restano tagliati fuori dalla remunerazione pagano, attraverso ciò che non incassano, ai pochi che traguardano gli obiettivi, i miseri premi previsti.
In sostanza, alla fine della giostra, le commissioni pagate in totale dalla Tim, sono del tutto irrisorie rispetto a tutti i servizi raccolti, come un croupier che alla fine della mano, paga ai pochi senza dover sborsare 1€, anzi avendo qualcosa ancora da mettere in cassa!
TIM,Infatti, in virtù della "facoltà" prevista dall'art, 15.9 può applicare se vuole e come vuole, dei piani di incentivazione, così come può, senza soluzione di continuità, cambiarne le regole ed i premi previsti ed è naturale che, in palese e conclamato conflitto di interessi , essa li metta a punto con le modalità più complicate possibile, senza risparmiarsi sulle modifiche rispetto al piano di incentivazione precedente, per fare in modo che gli affiliati non possano avere mai pace e che - soprattutto - non possano mai darsi un assetto organizzativo definito ed economicamente equilibrato
Ci siamo voluti superare e abbiamo documentato negli atti di causa, svariate centinaia di modifiche operate da Tim, nel corso di un quadriennio
Perchè il vero obiettivo di TIM non è quello di ricercare la massima produttività di coloro che si ostina a definire "partner", ma quello di ottenere il massimo al minimo costo!!
Ma vediamo come si ottiene tale perverso obiettivo:
intanto creando uno sbarramento , per il quale non raggiungendo le soglie “oculatamente” prefissate,la remunerazione dell’affiliato sia pari a zero.
E ciò, già ad inizio della competizione ha l’effetto di escludere i più tra i rivenditori del sud che si confrontano con un mercato locale molto più povero di quello dell’area centro/nord .
E’ qui solo il caso di ricordare che il reddito procapite al sud sia pari, nella migliore delle ipotesi, al 60% di quello percepito al nord.
Insomma in Tim non sono certo dei seguaci di Don Lorenzo Milani che sosteneva che non c’è cosa più ingiusta di parti uguali tra diseguali e quindi: un unico piano di incentivazione che vale da Trento fino a Lampedusa.
E poi c’è la golden share del 187 , infatti…..le pratiche di rete fissa, anch’esse inserite nel piano di incentivazione, sono la preda preferita di manine rapaci di una vera squadra guastatori al sevizio della Dirigenza Tim che, quando si avvede che un rivenditore è in dirittura d’arrivo per traguardare il target previsto, si mette in moto e fa di tutto perché questo non avvenga.
Ma vi rendete conto? I dati sensibili dei clienti inseriti dagli affiliati in un circuito intranet e quindi protetto che vengono distratti dagli stessi amministratori del circuito per l’interesse proprio ed esclusivo, a dispetto delle aspettative degli affiliati.
Comportamento vergognoso e scandalosamente colpevole di una società che, nel suo codice etiico professa una correttezza e lealtà di comportamento che noi non abbiamo avuto modo di riscontrare .
Al contrario, abbiamo spesso e (mal) volentieri potuto verificare un operare avido e sfrontato focalizzato ad un unico e solo obiettivo: quello di far soldi sempre e comunque a discapito di chicchessia
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PIANI DI INCENTIVAZIONE AI SENSI DELL’ART. 15.9 DEL CONTRATTO
Essi, previsti in contratto come “straordinari”, nel senso che dovevano costituire,nell’immaginario dell’affiliato, una sorta di surplus, rispetto ai compensi ordinari, si sono rivelati poi l’unica effettiva (ma improbabile nella realtà) fonte di guadagno.
E ciò, poiché i compensi ordinari (vedi scheda compensi) per la maggior parte dei più usuali servizi di telefonia mobile (come tutti sapete) si adeguano a € 0,0
E qui, con la messa a punto del meccanismo che andiamo a commentare, i prodi e sapienti prestigiatori della più grande compagnia di telecomunicazioni del Paese hanno dato fondo a tutta la loro fantasia per organizzare un gioco perverso dove i più non guadagnano nulla, ma tutti coloro che restano tagliati fuori dalla remunerazione pagano, attraverso ciò che non incassano, ai pochi che traguardano gli obiettivi, i miseri premi previsti.
In sostanza, alla fine della giostra, le commissioni pagate in totale dalla Tim, sono del tutto irrisorie rispetto a tutti i servizi raccolti, come un croupier che alla fine della mano, paga ai pochi senza dover sborsare 1€, anzi avendo qualcosa ancora da mettere in cassa!
TIM,Infatti, in virtù della "facoltà" prevista dall'art, 15.9 può applicare se vuole e come vuole, dei piani di incentivazione, così come può, senza soluzione di continuità, cambiarne le regole ed i premi previsti ed è naturale che, in palese e conclamato conflitto di interessi , essa li metta a punto con le modalità più complicate possibile, senza risparmiarsi sulle modifiche rispetto al piano di incentivazione precedente, per fare in modo che gli affiliati non possano avere mai pace e che - soprattutto - non possano mai darsi un assetto organizzativo definito ed economicamente equilibrato
Ci siamo voluti superare e abbiamo documentato negli atti di causa, svariate centinaia di modifiche operate da Tim, nel corso di un quadriennio
Perchè il vero obiettivo di TIM non è quello di ricercare la massima produttività di coloro che si ostina a definire "partner", ma quello di ottenere il massimo al minimo costo!!
Ma vediamo come si ottiene tale perverso obiettivo:
intanto creando uno sbarramento , per il quale non raggiungendo le soglie “oculatamente” prefissate,la remunerazione dell’affiliato sia pari a zero.
E ciò, già ad inizio della competizione ha l’effetto di escludere i più tra i rivenditori del sud che si confrontano con un mercato locale molto più povero di quello dell’area centro/nord .
E’ qui solo il caso di ricordare che il reddito procapite al sud sia pari, nella migliore delle ipotesi, al 60% di quello percepito al nord.
Insomma in Tim non sono certo dei seguaci di Don Lorenzo Milani che sosteneva che non c’è cosa più ingiusta di parti uguali tra diseguali e quindi: un unico piano di incentivazione che vale da Trento fino a Lampedusa.
E poi c’è la golden share del 187 , infatti…..le pratiche di rete fissa, anch’esse inserite nel piano di incentivazione, sono la preda preferita di manine rapaci di una vera squadra guastatori al sevizio della Dirigenza Tim che, quando si avvede che un rivenditore è in dirittura d’arrivo per traguardare il target previsto, si mette in moto e fa di tutto perché questo non avvenga.
Ma vi rendete conto? I dati sensibili dei clienti inseriti dagli affiliati in un circuito intranet e quindi protetto che vengono distratti dagli stessi amministratori del circuito per l’interesse proprio ed esclusivo, a dispetto delle aspettative degli affiliati.
Comportamento vergognoso e scandalosamente colpevole di una società che, nel suo codice etiico professa una correttezza e lealtà di comportamento che noi non abbiamo avuto modo di riscontrare .
Al contrario, abbiamo spesso e (mal) volentieri potuto verificare un operare avido e sfrontato focalizzato ad un unico e solo obiettivo: quello di far soldi sempre e comunque a discapito di chicchessia
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